Il territorio


Il territorio del Monte Conero è ricco di ambienti assai diversi tra loro che vanno dalle falesie costriere a boschi, torrenti, laghetti salmastri, zone agricole, zone collinari e spiagge.

Ci sono davvero tantissime piante che costituiscono la macchia mediterranea, e nel Parco del Conero sono protette e rappresentano addirittura un terzo dell'intero patrimonio floristico delle Marche.

Nel parco sono presenti circa 1000 specie e sottospecie di piante. Possiamo trovare: pini, cipressi, cedri, ed alcuni tipi di latifoglie tra cui domina il leccio, che deriva dall'opera di rimboschimento dell'uomo iniziata agli inizi del secolo scorso.

Nelle falesie costiere sono ospitate alcune delle specie vegetali più preziose del parco: il ginepro rosso, l'euforbia aroborescente e l'euforbia veneta.

Portonovo vanta invece gli unici esempi di laghetti salmastri retrodunali delle Marche.


Il monte Conero, unico tratto di costa rocciosa calcarea da Trieste al Gargano, spezza la lineare e sabbiosa costa adriatica in due tratti con orientamento diverso, meritando per questa ragione l'appellativo di "gomito d'Italia", condiviso anche dalla città di Ancona.

La parte costiera è quella che presenta i pendii più ripidi, mentre scende assai più dolcemente verso l'entroterra. Su questo lato, il monte presenta dei canaloni, alcuni dei quali percorribili negli itinerari del Parco.

Il paesaggio spettacolare della costa alta è stato originato dalla millenaria azione erosiva delle onde; come tutte le coste alte, anche la riviera del Conero è infatti soggetta alle frane. La più nota è quella preistorica alla quale è dovuta la formazione di Portonovo.

Da tutta la montagna marchigiana il Monte spicca nel panorama come una cupola color verde scuro che si spinge nel mare.


Il torrione di Sirolo